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La rete per la terapia del doloredal documento ufficiale del Ministero della Salute
Il modello organizzativo della rete di cure palliative è quello delle reti cliniche integrate, che prevede la concentrazione della casistica più complessa in un numero ristretto di centri di eccellenza (Hub), preposti ad erogare interventi diagnostici e terapeutici ad alta complessità, supportati da una rete di servizi territoriali (centri Spoke) che operano in regime ambulatoriale.
Avendo così identificato nel documento condiviso ed approvato da tutte le Regioni le caratteristiche dei centri facenti parte della rete di terapia del dolore, appare particolarmente impegnativo il percorso per la creazione e l’implementazione delle reti a livello regionale. Successivamente all’emanazione di un atto formale con il quale ciascuna regione recepirà l’intesa del 25 luglio 2012 sarà necessario identificare i centri Hub e Spoke che saranno attivi sul territorio, tenendo conto delle strutture già esistenti create in attuazione dell’accordo del 2001 relativo al progetto “Ospedale senza dolore”. Infatti, anche in assenza di elementi univoci che stabilissero cosa dovesse essere un centro di terapia del dolore e quali caratteristiche dovesse possedere, dai principi espressi nell’accordo del 2001 sono sorti nel nostro paese centri di eccellenza capaci di fornire risposte assistenziali di qualità. La ricollocazione di tali strutture all’interno delle reti previste dal nuovo progetto assistenziale “Ospedale – territorio senza dolore” permetterà di garantire la continuità assistenziale nel passaggio tra il vecchio e il nuovo progetto.
Che
cos'è l'HUB Per rendere possibile l’erogazione delle attività evidenziate nel centro ospedaliero di tipo hub opera una equipe multi professionale di personale dedicato, adeguato all’attività erogata, comprendente almeno due specialisti in anestesia e rianimazione, infermieri e psicologi in numero adeguato ai volumi e alla tipologia organizzativa dell’hub.
Che cos'è lo Spoke Lo Spoke è un centro di terapia del dolore ambulatoriale. Nello stesso modo si definisce un centro spoke di terapia del dolore se risponde ai requisiti di accreditamento regionali per strutture ambulatoriali ad indirizzo chirurgico, con una attività minima pari ad almeno 18 ore di attività settimanali a pazienti esterni garantendo l’erogazione di tutte le prestazioni di terapia del dolore previste in regime ambulatoriale. La dotazione minima di personale per l’esplicamento delle attività previste è almeno un Anestesista Rianimatore dedicato all’attività di terapia antalgica, supportato da una procedura organizzativa che garantisca la presenza di un infermiere esperto durante lo svolgimento dell’attività invasiva maggiore. A completamento delle reti è prevista l’attivazione del terzo livello assistenziale attraverso lo sviluppo delle aggregazioni territoriali di MMG sul territorio nazionale e l’attuazione di un programma di formazione dei MMG nell’ambito della terapia del dolore, definendo un modello articolato sulla base della struttura organizzativa della medicina generale in grado di dare la prima risposta diagnostica e terapeutica ai bisogni della persona con dolore, di indirizzare, quando necessario e secondo criteri condivisi di appropriatezza, il paziente allo Spoke/Centro ambulatoriale di Terapia del Dolore o all’Hub/Centro ospedaliero di Terapia del Dolore, e garantendo la continuità della gestione nell’ambito di percorsi definiti nella rete.
La legge 38 del 2010 ha stanziato ulteriori
risorse per gli anni 2010-2011 per rafforzare l'attività dei Comitati Ospedale
senza dolore, istituiti sulla base dell'Accordo
del 24 maggio 2001 della
Conferenza Stato-Regioni.
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